Palazzo Perelli

PALAZZO PERELLI. Recupero di un palazzo cinquecentesco per ospitare la nuova sede municipale di Castelnuovo di Farfa e la collezione permanente del Museo dell'Olio della SabinaCon Bruno Mancini, Marcello Morgante.

spazi consonanti - rito segreto - dettaglio allestimento

Al centro dell'insediamento storico: programma funzionale e percorsi pubblici

Palazzo Perelli è un edificio di impianto cinquecentesco che si sviluppa su quattro piani alle pendici del borgo medievale di Castelnuovo di Farfa. Il progetto di recupero ha interessato l'intera volumetria del palazzo con interventi di consolidamento delle strutture, di ridisegno dei percorsi e di riqualificazione degli spazi interni e delle finiture. Il nuovo intervento prevedeva, inoltre, una totale rifunzionalizzazione dell'edificio, da destinarsi in parte a sede municipale e in parte a museo sulla civiltà dell'olio e dell'olivo nella Sabina.
Il progetto, che si inquadrava in un più vasto programma di valorizzazione del comprensorio della Valle del Farfa, nasceva con l'idea di trasformare il palazzo in spazio veramente pubblico, in collegamento verticale aperto alla cittadinanza tra le pendici e la sommità del borgo storico. I primi due piani, destinati a museo, sono spazi di penombra, ricavati in parte o del tutto scavando in un vasto terrapieno di riporto; i due piani superiori, che si affacciano sia sulla valle, sia sul centro storico di Castelnuovo, ospitano il municipio.

Il ricollegamento accessibile di tutti i livelli del palazzo come chiave espressiva dell'intervento di recupero: ascensore, scala, matronei

La richiesta iniziale fu di eliminare le barriere architettoniche all'interno del palazzo che, più volte ristrutturato nel corso dei secoli, aveva perso ogni logica d'uso interna e di raccordo tra i suoi livelli. I collegamenti verticali, cuore dell'intervento di recupero, furono inseriti nel punto più caratteristico del palazzo, una grande abside che probabilmente coincideva con uno dei salienti dell'antico perimetro fortificato del borgo. L'esedra in muratura, che si sviluppava per tutta l'altezza dell'edificio è stata svuotata e consolidata, e ospita oggi una scala curvilinea a rampa continua e un elevatore su misura.

La sede municipale venne disarticolata in una parte pubblica, autonoma ed integrata nel  percorso, ed in una più strettamente privata, per gli uffici amministrativi, collocata, invece, all'ultimo piano. 
Questo livello, che aveva un impianto planimetrico sfalsato rispetto al resto della fabbrica, si collega al nuovo sistema di distribuzione verticale attraverso due corridoi paralleli, sospesi, ad una quota ammezzata, ai lati della sala consiliare: dei matronei che si affacciano sulla grande aula a doppia altezza, luogo simbolico di rappresentazione della comunità. La sala viene illuminata dall'alto da quattro lucernari cilindrici, alloggiati nelle nuove capriate in legno della copertura, rivestiti, all'interno, da un foglio di lamiera di rame; le lanterne investono di una luce diffusa, sempre diversa, le superfici di pareti e pavimenti.
  • Logiche degli interventi di recupero

    Le aggiunte volumetriche o distributive alla fabbrica storica furono evidenziate adottando diversi materiali o trattamenti, per natura e per colore, da quelli scelti per le preesistenze restaurate; cemento facciavista o tramezzature con finitura cerata per le une, rifinititura con intonaco alla pezza, del colore della sabbia locale, per le altre. Si costruisce così un dialogo esplicito, perfettamente intellegibile, tra la preesistenza storica e le modifiche contemporanee, che segna il carattere dell'intero intervento di recupero.
    Per raccordare le quote del basamento del palazzo con le pendici del borgo, è stata realizzata una grande rampa che si apre sul paesaggio agricolo della valle del Farfa e che segna il primo passo di questa salita, fisica e simbolica, dal territorio di Castelnuovo, al suo centro storico medievale, una salita che viene accompagnata dal racconto delle vicende e delle tradizioni del territorio e della cultura sabina, e dagli spazi della rappresentazione della comunità locale nell'attualità.
    Lo stato dei luoghi ante operam
    Share by: