La prima azione di progetto fu quella di liberare il volume murario
antico dalla più recenti superfetazioni, attraverso selettive demolizioni. Le murature in elevazione, liberate, furono consolidate diffusamente con iniezioni di malta, senza intaccare in alcun modo i paramenti esterni. Fu rinvenuto solo un isolato frammento di affresco, in corrispondenza dell'absidiola nord, anche questo consolidato sia nel suo supporto profondo, sia nella sua pellicola pittorica.
Fu realizzato un nuovo calpestio interno, cercando di accompagnare l'immagine dei ruderi archeologici
con una pavimentazione povera in battuto di cemento, miscelato con le stesse sabbie del fiume Farfa con le quali erano state realizzate le malte delle murature antiche.