Il contributo che la presente ricerca aspira a dare a questo complesso panorama scientifico, nasce da un diverso assunto. Ciò che ci si propone, infatti, è di capovolgere l'oggetto dell'osservazione: di analizzare la stessa città storica, lo stesso tessuto edilizio, senza però concentrarsi sulle cause della sua forma urbana o architettonica, ma piuttosto chiedendoci quali sono gli effetti che questa configurazione produce su chi la osserva. In altre parole, la ricerca aspira a definire un primo modello di analisi fenomenologica di un tessuto storico, e, in senso lato, di un linguaggio architettonico locale. Un approccio di questo tipo, seppur malsicuro nelle sue premesse di metodo, ancora tutte da sviluppare, ci pone, nell'osservazione, in una posizione più fortunata; come scriveva, infatti, un giovane Wölfflin, nel suo Prolegomena zu einer Psychologie der Architektur: «Cos'è l'ornamento? La risposta a questa domanda è stata offuscata, resa confusa dai tanti critici … che si sono occupati del significato canonico di ogni parte nel tentativo di comprendere il tutto, o che si sono accaniti sull'origine storica di ogni forma. Io sono in una posizione più fortunata, perché devo sapere solo una cosa: quel è l'effetto dell'ornamento?»
[estratto dal testo degli atti in corso di pubblicazione]