Giovannoni

DALL'ECLETTISMO AL LINGUAGGIO ARCHITETTONICO: GIOVANNONI E L'ARCHITETTURA MINORE. Convegno internazionale di studi Giovannoni: l'architetto integrale. Accademia di San Luca, Roma. 25-27 novembre 2015.

Una lettura fenomenologica della tradizione: Giovannoni e l'architettura minore

Questo intervento prende le mosse da un ricerca che ha come obiettivo la definizione di una nuova metodologia di analisi dei tessuti storici, di quelle architetture minori, quelle vie e quelle piazze che costituiscono una parte così consistente del patrimonio del nostro paese, « [...] architetture quantitativamente maggioritarie, ma quasi o del tutto anonime … [governate da] leggi e regole non scritte, ma severissime, di coesione e corrispondenza all'interno del tessuto urbano, che le rendono per ciò stesso protagoniste delle città e delle campagne».

Sullo studio dei tessuti urbani esiste già una vasta ed eterogenea letteratura, che ha osservato lo stesso oggetto - la città nella storia - dai più diversi punti di vista: dalle invarianze e modulazioni dei suoi tipi architettonici ed urbani, al rapporto tra forma costruita e forma sociale; dall'analisi delle funzioni di un tessuto edilizio, a quella dei suoi caratteri costruttivi. Tratto comune a molte, se non a tutte queste linee di ricerca è il loro obiettivo di metodo: quello di ricostruire, cioè, le cause, le ragioni storiche di una data configurazione. Con procedere scientifico, a partire dall'analisi di quei ricchi repertori di spazi e soluzioni formali che sono le nostre città consolidate, diversi studi hanno avanzato ipotesi – più o meno parziali – sui processi che hanno segnato lo sviluppo dei diversi paesaggi urbani.
Il contributo che la presente ricerca aspira a dare a questo complesso panorama scientifico, nasce da un diverso assunto. Ciò che ci si propone, infatti, è di capovolgere l'oggetto dell'osservazione: di analizzare la stessa città storica, lo stesso tessuto edilizio, senza però concentrarsi sulle cause della sua forma urbana o architettonica, ma piuttosto chiedendoci quali sono gli effetti che questa configurazione produce su chi la osserva. In altre parole, la ricerca aspira a definire un primo modello di analisi fenomenologica di un tessuto storico, e, in senso lato, di un linguaggio architettonico locale. Un approccio di questo tipo, seppur malsicuro nelle sue premesse di metodo, ancora tutte da sviluppare, ci pone, nell'osservazione, in una posizione più fortunata; come scriveva, infatti, un giovane Wölfflin, nel suo Prolegomena zu einer Psychologie der Architektur: «Cos'è l'ornamento? La risposta a questa domanda è stata offuscata, resa confusa dai tanti critici … che si sono occupati del significato canonico di ogni parte nel tentativo di comprendere il tutto, o che si sono accaniti sull'origine storica di ogni forma. Io sono in una posizione più fortunata, perché devo sapere solo una cosa: quel è l'effetto dell'ornamento?»

[estratto dal testo degli atti in corso di pubblicazione]

Share by: